lunedì 29 marzo 2010

SI PIANTANO I PRIMI PIOPPI DEL PROGETTO 'ARBOR POPULI'

Tra una settimana saranno messi a dimora i primi pioppi del progetto 'Arbor populi'.

In questi giorni si stanno arando i due terreni di proprietà comunale, uno situato a Lammari, l'altro a S. Colombano, dove sorgeranno i due impianti pilota di pioppo bianco per preparare il terreno alle piantumazioni in programma dall'inizio della prossima settimana.

Si tratta di due piantagioni sperimentali per la cui realizzazione il Comune ha investito 11 mila 500 euro, che rappresentano il primo passo concreto di un progetto certamente più ampio denominato 'Arbor Populi' e finalizzato a dar vita ad un nuovo piano di diffusione e di sviluppo dell'arboricoltura da legno nella Piana di Lucca in base anche alle iniziative legate al programma di Sviluppo Rurale Regionale 2007-2013.

Le due piantagioni saranno impiantate in terreni grandi 10 mila metri quadrati ciascuno e situati, uno al confine tra Lammari e Lunata nelle vicinanze del ristorante Papao, dove in passato c'era un campo di calcio comunale, e l'altro a S. Colombano nei pressi del cimitero nuovo.

"Arbor populi" promosso dal Comune di Capannori in collaborazione con la Provincia di Lucca e il Consiglio per la ricerca e sperimentazione in Agricoltura di Casale Monferrato è nato per promuovere e valorizzare la pioppicoltura nella Piana lucchese, sia per fini produttivi, sia per ricostituire fasce boscate periurbane e il recupero di terreni abbandonati.

"In entrambi i terreni - spiega l'assessore all'ambiente, Alessio Ciacci - saranno impiantati cloni di pioppo bianco in possesso del Cra.Plf di Casale Monferrato che dispone di ampie collezioni di germoplasma di salicacee tra cui appunto cloni di pioppo selezionati per la produzione di legname di particolare pregio per l'industria cartaria, alcuni dei quali originari proprio della Piana di Lucca. La nostra idea prosegue Ciacci - è quella di continuare nell'opera di rimboschimento del nostro territorio, sia con pioppi bianchi, che con altre piante autoctone come ad esempio vari tipi di conifere, coinvolgendo anche privati cittadini per ridare vita ad una coltivazione tipica del nostro territorio che può avere importanti risvolti non solo dal punto di visto economico, ma anche ambientale. Questo progetto infatti fa bene all’ambiente, alla qualità dell’aria, al paesaggio ed anche alla ricostruzione di un habitat fatto di tantissime pioppete che sono scomparse negli anni”.

Capannori, 29 marzo 2010