mercoledì 25 marzo 2009

VARIANTE GENERALE AL REGOLAMENTO URBANISTICO: COSA CAMBIA PER LE AREE PRODUTTIVE. CRESCE IL PIP DI CARRAIA NEL PIENO RISPETTO DELLA SOSTENIBILITA’

Numerose le domande delle aziende per ampliamenti, nuovi insediamenti o trasferimenti nel settore cartario, cartotecnico, dei servizi e della logistica

La variante urbanistica recentemente approvata dal consiglio comunale prevede importanti novità per le aree produttive del territorio.
Con il nuovo piano e con la previsione di dettaglio dell’ampliamento del Pip di Carraia si possono infatti finalmente attivare tutti gli atti tecnico-amministrativi per ampliare il sito industriale già consolidato e per poterci insediare nuove aziende, nonché  per farci trasferire quelle che oggi si trovano in ambiti non compatibili all’attività stessa o che non possono ampliarsi dove sono situate attualmente.  La richiesta di ampliamento o di trasferimento delle attività proviene soprattutto da aziende del  settore cartario e cartotecnico e da  imprese artigianali del settore dei servizi e della logistica.
“Per le attività industriali e artigianali e per l’edilizia pubblica abbiamo finalmente dato nuove risposte e nuove possibilità agli operatori del settore – sostiene il sindaco, Giorgio Del Ghingaro. Il tutto nel più pieno rispetto di uno sviluppo sostenibile, ma senza penalizzare le legittime aspettative di investimento e ristrutturazione degli imprenditori. Si tratta di un fatto fortemente innovativo e rilevante soprattutto in un momento di difficoltà economica, perché lo sviluppo di nuove attività porta inevitabilmente con sé nuova occupazione dando una  concreta boccata di ossigeno alla nostra economia”.
Tutta la revisione dell’ambito artigianale e industriale effettuata dalla variante è stata  realizzata attraverso la verifica di sostenibilità delle aree interessate dalle zone industriali: analisi idrauliche e geo-morfologiche e verifiche sulla sostenibilità dei trasporti e degli interventi di nuova edificazione rispetto agli ambiti paesaggistico-ambientali in cui insistono gli edifici.
Molto più contenuto lo sviluppo dell’altro polo produttivo del territorio, quello  di Rimortoli, poiché la domanda di rilocalizzazione giunta dalle aziende e, in particolare da quelle calzaturiere, è stata piuttosto debole, non tanto per il numero delle richieste quanto per la dimensione delle superfici richieste.
Adesso attraverso l’analisi delle osservazioni alla variante sono emerse nuove e specifiche richieste che possono trovare soluzione all’interno di una schedatura di dettaglio delle singole aree produttive, anche alla luce delle nuove prescrizioni del Piano di indirizzo territoriale (Pit) della Regione, che indica di considerare le attività artigianali e industriali come ‘invarianti strutturali’ del territorio toscano. In pratica,  il piano della Regione incentiva le attività industriali e prescrive ai Comuni di mettere in atto tutte le azioni volte a predisporre i Piani urbanistici comunali per soddisfare  tale obiettivo.
“Credo che il Piano Strutturale Coordinato, che sarà il tema di un importante convegno in programma a Capannori nel mese di aprile e, al quale parteciperà anche l’assessore regionale Conti, rappresenti lo strumento più efficace per armonizzare e rendere compatibile lo sviluppo di Capannori con quello degli altri comuni della Piana – conclude Del Ghingaro -, e in particolare per quanto riguarda le infrastrutture e la promozione del territorio”.
Capannori, 25 marzo 2009