giovedì 1 ottobre 2009

LE TESTIMONIANZE DEI PRECARI DELLA SCUOLA E DEI DIRIGENTI SCOLASTICI AL TAVOLO CONVOCATO DAL COMUNE

Gli insegnanti senza lavoro chiedono agli insegnanti con cattedre quasi complete di non fare domanda per il completamento dell’orario, in modo da lasciare qualche ora di servizio a chi è senza occupazione. Per gli insegnanti con cattedre quasi complete, però, serve quell’ulteriore entrata economica conseguente al completamento dell’orario.
I dirigenti scolastici, inoltre, sottolineano la loro precarietà dal punto di vista didattico, perché ogni nota ministeriale modifica il percorso precedentemente annunciato, creando incertezza sul da farsi. 
E’ drammatica, quindi, la situazione della scuola raccontata dagli insegnanti precari, dal personale Ata e dai dirigenti scolastici presenti al tavolo per la scuola promosso dal comune di Capannori.
Ad ascoltare le testimonianze di questi lavoratori in difficoltà per capire gli effetti della riforma Gelmini sul territorio erano presenti: il sindaco di Capannori Giorgio Del Ghingaro, l’assessora comunale alla cultura Leana Quilici, la responsabile Cgil-scuola Giovanna Guastini e il segretario Cisl-scuola Claudio Rugani.
“Sono rimasta senza lavoro – racconta una donna che si presenta come personale Ata –. Prima lavoravo nel privato, poi ho deciso di fare il salto di qualità e sono diventata personale Ata. Ora mi trovo senza un’occupazione”.
La sua storia vale per altre persone. Solo nella provincia di Lucca, infatti, sono 94 i posti per personale Ata tagliati dalla riforma Gelmini.
Accanto agli ausiliari ci sono giovani insegnanti precari, che stentano ancora a comprendere come funziona il sistema. Quello che sanno è che le difficoltà economiche in cui molte famiglie si trovano hanno prodotto la cosiddetta  “guerra fra poveri”.
“Mi sono trovata a sperare che una mia collega non chiedesse il completamento d’orario – dice Lara, residente nella Piana – perché così avrei potuto svolgere servizio per sei ore alla settimana fino al 30 giugno prossimo”. 
Il bisogno di lavorare e di guadagnare, quindi, ha impedito la nascita di una solidarietà fra precari, innescando invece una lotta per poche ore di servizio, indispensabili all’economia di ogni famiglia.
Il tavolo promosso dal Comune di Capannori, pertanto, è servito a mostrare la mancanza di un coordinamento e di una progettualità fra i precari della scuola, a cui l’amministrazione comunale ha subito risposto facendosi promotrice di un coordinamento per la scuola pubblica.
Toccanti, inoltre, le testimonianze della dirigente scolastica dell’istituto comprensivo di Capannori Tina Centoni e del dirigente scolastico dell’istituto comprensivo di Camigliano e San Leonardo in Treponzio Giorgio Dal Sasso.
“A San Leonardo quest’anno ci sono quattro collaboratori scolastici in meno – rende noto Dal Sasso -. Quest’anno, grazie alla collaborazione del comune di Capannori che ha contribuito al piano di offerta formativa e ha organizzato la Vetrina scolastica, siamo riusciti a garantire gli stessi servizi dello scorso anno. La domanda è: il prossimo anno potremo farlo?”.
Ancora più preoccupata è Tina Centoni, che afferma: “Il mio istituto è frequentato da 1.300 scolari e l’ultimo finanziamento governativo l’ho ricevuto a dicembre dello scorso anno. Siamo riusciti a garantire l’operatore Anffas per i disabili del Carlo Piaggia grazie al comune di Capannori che è intervenuto economicamente per far partire il progetto, che interessa bimbi disabili provenienti anche da Lucca e dai Comuni della Piana. E’ evidente che la situazione è drammatica e che i continui tagli stanno mettendo a repentaglio la qualità dei servizi e della didattica che le scuole possono offrire ai giovani scolari”.

Capannori, 1 ottobre 2009