Necessaria l’ordinanza di divieto di accensione dei caminetti e delle stufe a legna nelle case che dispongono anche di un impianto di riscaldamento a metano, gpl o gasolio. Possono restare accese, inoltre, termostufe e i termocaminetti di ultima generazione.
A ribadire che il provvedimento emesso dal sindaco Giorgio Del Ghingaro si muove nella direzione di ridurre le emissioni di polveri sottili nell’aria è stato Marco Pellegrini, direttore dell’Arpat Lucca, durante un incontro, avvenuto stamani in municipio, con il primo cittadino sugli ultimi dati di Pm10 a Capannori.
Stando ai rilevamenti eseguiti dal primo gennaio al 2 febbraio 2010, la centralina di via Carlo Piaggia ha registrato ripetuti superamenti della soglia di 50 microgrammi al metro cubo per il Pm10. Di fronte a questa situazione il sindaco, prima autorità sanitaria sul territorio, non poteva lasciar correre.
Al momento, quindi, l’ordinanza che vieta l’accensione dei caminetti tradizionali resta.
L’Arpat, comunque, fornirà all’amministrazione comunale un’elaborazione dati comparata degli ultimi quattro anni per prospettare l’andamento del Pm10 con una certo anticipo, in particolare nel mese di marzo.
Del Ghingaro e Pellegrini, inoltre, si sono accordati su un monitoraggio costante della qualità dell’aria: fra quindici giorni è fissata un’altra riunione per fare un quadro sugli effetti dell’ordinanza.
“Sono numerosi i provvedimenti presi a Capannori per migliorare la qualità dell’aria – dice il direttore Arpat Pellegrini –. L’ordinanza emessa da Del Ghingaro tiene conto della particolare situazione registrata dallo studio regionale Patos, dove si precisava che nel caso della stazione di Capannori è emersa un’elevata presenza di particolato originato dalla combustione di biomasse. Nel rapporto, si legge che considerate le caratteristiche della Piana Lucchese si deve ritenere che tale frazione del Pm10 sia dovuta essenzialmente a un significativo uso di legna in stufe e caminetti tradizionali, a basse efficienza energetica, che non garantiscono una completa combustione e sono quindi rilevanti sorgenti emissive di varie tipologie di inquinanti, fra cui il Pm10. Un altro possibile contributo di cui è difficile stimare la rilevanza è costituito dalla diffusa abitudine a bruciare nei campi e nei giardini gli scarti vegetali. Il contributo dalla combustione di biomasse alla concentrazione di Pm10 diventa addirittura del 47 per cento nei giorni in cui nella stazione è superato il limite di 50 microgrammi al metro cubo come media giornaliera”.
Il direttore Arpat, inoltre, ritiene che anche se la normativa in materia cambiasse riportando a trentacinque il numero dei superamenti della soglia di Pm10 consentiti nell’arco di un anno, c’è comunque la possibilità di oltrepassare il limite.
“L’ordinanza resta in vigore – dice il sindaco Del Ghingaro – perché tutelare la salute dei cittadini è il primo compito di un sindaco. Gli esperti parlano chiaro. Intanto, il prossimo 10 febbraio parteciperemo a un tavolo convocato dalla Regione su questo tema. Lì chiederemo contributi per adottare altre misure a difesa della qualità dell’aria. Siamo certi che questo disagio per i capannoresi sarà capito perché insieme possiamo fare un passo in avanti nel miglioramento ambientale e della qualità dell’aria”.
Capannori, 5 febbraio 2010