giovedì 10 settembre 2009

“PORTERO’ ALL’ATTENZIONE DELLA CONFERENZA DEI SINDACI E DEGLI ENTI LOCALI LE PROBLEMATICHE DEL CARCERE”

E’ il primo sindaco che, su richiesta, visita le celle

Il sindaco Del Ghingaro in visita al San Giorgio

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E’ lo sgomento lo stato d’animo che si legge sulla faccia del sindaco di Capannori Giorgio Del Ghingaro dopo la visita al carcere San Giorgio di Lucca, dove è andato, nella doppia veste di amministratore e di presidente della conferenza dei sindaci, stamani (ieri mattina, per i giornali).
Del Ghingaro è il primo sindaco che varca la soglia del penitenziario per vedere, con i propri occhi, i detenuti nelle celle in cui trascorrono le loro giornate.
Fuori dalla casa circondariale, il primo cittadino di Capannori annuncia che porterà all’interno della conferenza dei sindaci le problematiche vissute dai carcerati lucchesi, “Perché – dice – è necessaria la testimonianza per trovare delle soluzioni. Sento l’esigenza di farmi promotore di un tavolo di coordinamento con gli enti locali, le associazioni, il mondo del volontariato e le cooperative del terzo settore per trovare le sinergie necessarie a dare vita a percorsi formativi, educativi e professionalizzanti per la popolazione carceraria. I detenuti, oggi, si occupano solo delle pulizie e della cucina. Perché una volta nella società civile non tornino a delinquere bisogna trasformare la mera detenzione in un processo di reinserimento sociale. Fare questo, inoltre, vuol dire fare prevenzione. Chi lavora nel carcere, infatti, riconoscere che esiste il detenuto recidivo. Una persona entra e esce dal San Giorgio continuamente”.
I numeri parlano chiaro: la capienza del San Giorgio è di 90 persone. Attualmente ve ne sono detenuti 176. In ogni cella, di 3 metri per 3 metri, convivono tre o quattro carcerati. In altre parole, in alcune sezioni qualcuno per scendere dal letto deve camminare sopra il letto di un altro. La popolazione detenuta, inoltre, è prevalentemente extracomunitaria. Le cause della carcerazione sono soprattutto la droga e i furti. Un detenuto al San Giorgio resta, in media, dentro per un anno.      
“Di fronte a questi dati – dice Del Ghingaro – è necessario porre la questione all’attenzione pubblica e attivarsi per trovare soluzioni. Con la chiusura da parte dell’Asl di un reparto perché non agibile, la situazione del sovraffollamento è diventata ancora più tragica. Dal sovraffollamento nascono problemi di igiene e di trasmissione delle malattie. Nonostante la presenza di un presidio medico e le visite a turno degli specialisti, la condizione vissuta dai detenuti è pesante. Ho saputo che per quanto riguarda l’assistenza medica c’è un buco dalle 10.30 alle 15. Mi attiverò con l’Asl perché venga coperto. Inoltre, con l’arrivo dell’influenza A non possiamo abbassare la guardia, anzi”.
L’occhio del sindaco di Capannori ha colto anche la falla dal punto di vista strutturale.
“Il San Giorgio è una struttura risalente al 702 d.C.. – prosegue Del Ghingaro – E’ fatiscente, e non adeguata alla funzione che svolge. Un problema, questo, per i detenuti e per il personale. Tra l’altro l’organico degli agenti è insufficiente. Sono in novanta, costretti a turni massacranti. Il Ministero di Giustizia continua a togliere fondi, ma la situazione qua chiede esattamente il contrario. La piaga del sovraffollamento, infatti, è anche il frutto di una politica che ritiene il carcere uno strumento per diffondere sicurezza pubblica. In realtà, la mera carcerazione provoca l’aumento della criminalità. Ringrazio la direttrice del carcere per avermi concesso la possibilità di vistare il ‘cuore’ del penitenziario. Esprimo, infine, la mia vicinanza ai lavoratori e garantisco loro che mi attiverò per avviare a soluzione le numerose problematiche prospettatemi”.